Vittorio Alfieri

La prima trascrizione autografa della ‘Vita’ di Alfieri

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Alfieri 13. Cart., 3 aprile 1790-14 maggio 1803, mm 250×205, 232 cc.

I manoscritti delle opere di Vittorio Alfieri sono conservati principalmente presso la Biblioteca Laurenziana di Firenze in seguito al lascito effettuato dagli eredi della contessa d’Albany, musa di Alfieri, alla quale egli aveva lasciato le proprie carte.

Il manoscritto Alfieri 13, oltre a una serie di rime, conserva alle cc. da c. 132r-197v, integralmente in autografo, la fitta trascrizione della prima stesura dell’autobiografia di Alfieri, la Vita scritta da esso, con la quale egli volle offrire un resoconto eroico della propria esistenza e della propria opera ispirato alle grandi autobiografie del passato, come la Vita di Benvenuto Cellini (pubblicata per la prima volta proprio nel XVIII secolo), le biografie di autori contemporanei come i Mémoirs di Goldoni (nei quali lo stesso Alfieri era citato) e le recentissime Confessions di Rousseau.

La redazione affidata a questo manoscritto, probabilmente copiata da una prima stesura, fu compiuta fra i primi di aprile e il 27 maggio 1790, a Parigi, e il racconto giungeva fino al capitolo XIX dell’Epoca IV. Alfieri, che aveva all’epoca quarantun’anni, sigillò l’opera, deciso a riaprirla e rileggerla quando avrebbe compiuto cinquant’anni («Scritto da rivedersi, e proseguirsi nel Febbrajo del 1799. Fatto nel Maggio 1790», si rileva da un’annotazione nel frontespizio). Lo fece in realtà un paio d’anni prima, quando, nel marzo 1798, rivide il testo e iniziò una seconda redazione della Vita cui lavorò fino al maggio 1803, cinque mesi prima della morte.

L’opera fu pubblicata tre anni dopo dall’Albany e dal Fabre. Un secondo importante autografo, il Laurenziano 24, era probabilmente destinato da Alfieri ad accogliere la stesura definitiva dell’opera: ma risulta incompleto, poiché dopo l’Epoca IV interviene nella trascrizione la mano dell’ultimo segretario di Alfieri, Francesco Tassi, il quale nel 1803 ricopiò integralmente l’opera in un altro manoscritto (che servì per l’edizione), oggi conservato con altri volumi alfieriani nella Biblioteca Municipale di Montpellier..

prima trascrizione autografa della ‘Vita'

Alfieri[C. 145r: nel cap. VI dell'Adolescenza Alfieri ricorda la propria educazione]

 

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francesco de sanctis

Alfieri è tutto passione, diresti quasi che voglia con un solo impeto mandar fuori il vulcano che gli arde nel petto (XX 18).