Giuseppe Parini

Le ‘Odi’ di Parini in una redazione autografa

Milano, Biblioteca Ambrosiana, Sala Prefetto, armadio 6 cart. 1, quaderno II 1 h. Cart., sec. XVIII, mm 236×182, 22 cc. Legatura coeva.

La vicenda compositiva ed editoriale delle Odi di Parini, affidate inizialmente a stampe occasionali o fogli sciolti, infine raccolte in due edizioni nel 1791 e nel 1795, è particolarmente complessa. Parini non volle mai firmare le edizioni delle Odi, ma non poté esimersi dal pubblicare il testo di poesie che, per il loro successo, avevano una circolazione ampia e incontrollata, con copie infedeli e stampe che spacciavano per suoi testi mai scritti.

Non esiste alcun manoscritto in cui Parini (o qualcuno per lui) abbia riunito le Odi in un unico corpus (una raccolta organica con ogni probabilità fu allestita dal collaboratore di Parini Agostino Gambarelli per la stampa del 1791, ma non è sopravvissuta); esse, trascritte dall'autore o da copisti, si trovano sempre nei manoscritti pariniani insieme a componimenti di altra natura, e i testi sono spesso divergenti tra loro.

Solo di undici odi ci è pervenuto l'autografo, talvolta incompleto, nei tre quaderni dell'Ambrosiana che ce ne trasmettono varie raccolte, sia di mano del poeta sia di suoi copisti o collaboratori (le carte di Parini, possedute dopo la sua morte da Francesco Reina, passarono nel 1825 al poeta Felice Bellotti e furono donate dai suoi discendenti, nel 1910, alla Biblioteca Ambrosiana che le conserva). L'ode che qui si presenta, parzialmente testimoniata dall'autografo, è tra le più rappresentative della poetica di Parini.

È dedicata alla guarigione dal vaiolo di Carlo Imbonati, di cui Parini era divenuto precettore nel 1764 dopo essere stato licenziato da casa Serbelloni per aver denunciato un episodio di crudeltà nobiliare (un evento trasfigurato nel celebre episodio della vergine cuccia del Giorno). Nell'ode sono espressi gli ideali pedagogici di Parini, frutto di un temperamento dei valori morali dell'illuminismo: la dedizione alla giustizia, la fede nella ragione, il rispetto per gli uomini di ogni condizione.

Le ‘Odi’ di Parini

Promessi Sposi[P. 33r: l'inizio dell'ode Dell'educazione]

 

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francesco de sanctis

Non è il puro letterato, chiuso nella forma, indifferente al contenuto; anzi la sostanza dell'arte è il contenuto, e l'artista è per lui l'uomo nella sua integrità, che esprime tutto sé stesso, il patriota, il credente, il filosofo, l'amante, l'amico. (XX 17).