Alessandro Manzoni

La seconda minuta autografa dei Promessi Sposi

Milano, Biblioteca Nazionale Braidense, Sala Manzoniana, Manz. B. III, sec. XIX1 (1821-1824),
mm 300×210, t. I, cap. I, cc. 7 e 8.

Il manoscritto contiene la stesura autografa della seconda minuta dei Promessi sposi, in fogli sciolti di formato protocollo, tutti scritti nella colonna di destra sul recto e sul verso di ciascuna pagina, così che ogni foglio presenta quattro colonne di testo. Alla morte del Manzoni questi fogli furono trovati nel suo studio insieme a tutti gli altri manoscritti e furono donati alla Braidense nel 1885 da Pietro Brambilla marito della nipote Vittoria figlia di Pietro. Il primo abbozzo de I Promessi sposi è il Fermo e Lucia. Manzoni iniziò la sua composizione nella casa di campagna a Brusuglio il 24 aprile 1821 e lo terminò il 17 settembre 1823 come attestano le due date apposte sulla prima e sull’ultima carta del manoscritto.

La prima minuta autografa dei Promessi sposi è articolata in quattro tomi, ognuno diviso in capitoli, per un totale di trentasette. I fogli sono tutti numerati progressivamente in alto a sinistra e la numerazione dei capitoli e delle pagine riprende per ognuno dei quattro tomi. Fino al capitolo II del tomo II ogni capitolo ha un suo titolo, poi l’intitolazione dei capitoli viene abbandonata. Terminata la stesura del Fermo, l’autore sottopose il suo romanzo alla lettura di due fidati revisori, Claude Fauriel ed Ermes Visconti; gli interventi del primo si limitarono a poche e brevi note a matita al tomo primo e risalgono probabilmente all’autunno-inverno 1823; il Visconti intraprese la revisione dal tomo secondo in avanti e le sue postille sono ben più numerose ed incisive. Quando il Manzoni si accinse al lavoro di revisione, poiché le aggiunte e le correzioni stesse venivano a soffocare la prima minuta, l’autore sin dal tomo I, ne impostò una seconda, cercando però di utilizzare il maggior numero di fogli possibile del primo abbozzo trasportando nella seconda quelli che non richiedevano un rifacimento completo. Per i primi capitoli, la seconda stesura vede coesistere fogli del Fermo corretti e rinumerati e fogli nuovi, dal IX capitolo in poi Manzoni riscrive il testo con innovazioni radicali nella struttura.

La seconda minuta è composta da fogli doppi sempre del formato protocollo numerati progressivamente dall’autore. È intitolata inizialmente Gli Sposi Promessi e solo all’inizio del capitolo XXV del tomo III Manzoni inserirà il titolo definitivo I Promessi Sposi.Manzoni si accinse al lavoro di revisione linguistica del Fermo e Lucia probabilmente nella primavera del 1824; il 30 giugno dello stesso anno lo stampatore Vincenzo Ferrario inviava al R. I. Ufficio di Censura «il primo tomo del Romanzo storico del Signor Alessandro Manzoni intitolato Gli sposi promessi» per l’autorizzazione alla stampa. Il testo preparato a blocchi veniva inviato al copista che ne allestiva una copia in pulito da passare alla Censura. Sul testo del copista Manzoni intervenne ulteriormente con varianti anche sostanziali. Il terzo tomo fu presentato alla censura solo nel ’26 (l’imprimatur è del 7 luglio 1826). Sottoposto al censore e approvato, il testo poi passava in tipografia. e anche in quest’ultima fase Manzoni intervenne correggendo, come provano le bozze di stampa superstiti. Il primo tomo e il secondo tomo della prima edizione de I Promessi Sposi portano nel frontespizio la data del 1825, il terzo del 1826 ma i tre tomi vennero diffusi insieme nel giugno 1827.

autografo dei promessi sposi

Promessi Sposi

[C. 7r: «Quel ramo del lago di Como…»]

 

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francesco de sanctis

Manzoni con pretensioni romantiche era in verità un classico (da Storia della letteratura italiana, XX 24)