Saggi

Nel centocinquantenario dell’Unità d’Italia una mostra di eccezionale valore riunisce per la prima volta i manoscritti dei più importanti testi della nostra tradizione letteraria, accompagnati dalle più belle pagine della critica desanctisiana.
Un viaggio inedito ed emozionante attraverso le pagine originali dei grandi classici: dal Decamerone di Boccaccio all’Orlando furioso di Ariosto, dalla Gerusalemme conquistata di Tasso all’Infinito di Leopardi fino ai Promessi Sposi di Manzoni.
Un percorso ricchissimo in compagnia dei massimi critici, studiosi e scrittori contemporanei che propongono le loro letture degli autori in mostra.

George Steiner presenta Dante, Giorgio Ficara Petrarca, Nadia Fusini Boccaccio, Gianni Vattimo Machiavelli, Raffaele La Capria Ariosto, Massimo Onofri Guicciardini, Jean Starobinski Tasso, Paolo Galluzzi Galileo, Eugenio Scalfari Vico, Andrea Zanzotto Goldoni, Alberto Arbasino Parini, Alfonso Berardinelli Alfieri, Dacia Maraini Foscolo, Ernesto Ferrero Manzoni e Massimo Cacciari Leopardi. In un volume che traccia una mappa preziosa per riscoprire le solide radici della nostra cultura.

I testi completi, dei saggi qui presentati, possono essere trovati sul Catalogo della mostra.


George Steiner

A proposito di Dante Alighieri
Una o due terzine al giorno (nessuno può strapparci ciò che conosciamo a memoria).
Per mettere alla prova la nostra inadeguatezza nei confronti dell'immensità della Commedia.
Per riaffermare la realtà del fatto che nessuna lettura, per quanto autorevole o profonda, può essere completa quanto Dante, né contenere, al tempo stesso, la ricchezza di  significato e musica, racchiusi spesso in un solo verso. Ma anche per vivere una forza organizzativa, un'inclusione di una disciplina formale davvero unica nella letteratura ...


Giorgio Ficara

A proposito di Francesco Petrarca
Collezionista di solitudini, Petrarca descrive incessantemente questo umano stato di eccellenza, ne fa dono ai contemporanei e alla posterità.
La solitudine è un tesoro, di cui egli conosce e cataloga ogni gemma: da Valchiusa, dove vive con due servi e un cane “più nero della pece e più veloce del vento”, alla casa tra i campi di Sant’Ambrogio, a Padova, dove in un suo orticello “ornato di fronde e fiori” riceve Boccaccio, ad Arquà, sui colli Euganei, dove muore, tutta la sua vita è un susseguirsi di solitudini...


Nadia Fusini

A proposito di Giovanni Boccaccio
Umana cosa è aver compassione degli afflitti”: così apre il meraviglioso Libro delle cento novelle che dieci giovani fiorentini si raccontano nelle dieci giornate delle due settimane che trascorrono insieme in fuga dalla peste.
E’ un incipit niente affatto solenne, e neppure vacuamente retorico; semmai, è ironico. Da una, diciamo così, inutile compassione fuggono i giovani protagonisti del Libro: a che servirebbe che rimanessero tra gli afflitti, in una città vittima di una epidemia che non lascia scampo?...


Gianni Vattimo

A proposito di Nicolò Machiavelli
Machiavelli elemento caratteristico della  nostra tradizione filosofica e culturale, costitutivo della “differenza italiana”? E’ questa la domanda con cui sempre ci troviamo confrontati, quando riflettiamo su ciò che è specificamente italiano nella cultura europea e mondiale. E non si tratta solo dei contenuti del suo pensiero, tematiche e tesi traducibili nel ritratto di  una dottrina. E’ anzitutto la sua figura – il “segretario fiorentino” – che viene in primo piano: l’immagine di un pensatore della politica che è stato anche profondamente coinvolto con la politica attiva ...


Raffaele La Capria

A proposito di Ludovico Ariosto
Là dove il Boiardo aveva interrotto il suo poema lo riprende l’Ariosto. E racconta la furia di Orlando, la fuga d’Angelica, gli amori di Ruggero, la tracotanza di Agramante, il viaggio nella luna di Astolfo, le battaglie, i duelli, gli amori, la maga Alcina e i tanti altri personaggi femminili, Olimpia, Brandimarte, Marfisa, e col suo poema rinnova e fa rivivere quella favola e tradizione cavalleresca che per secoli s’era diffusa in Europa. Ma con quale sorridente ironia e spensieratezza tutto questo era ripreso e trasformato nell’Orlando di Ariosto...


Massimo Onofri

A proposito di Francesco Guicciardini
Forse una tentazione d'innocenza, ma subito fugata dagli imperativi della maturità, storica prima che psicologica. Come nel quarantunesimo dei Ricordi, scritti, non lo si dimentichi, ad uso personale e familiare: «Se gli uomini fussino buoni e prudenti, chi è preposto a altri legittimamente arebbe a usare più la dolcezza che la severità; ma essendo la più parte o poco buoni o poco prudenti, bisogna fondarsi più in su la severità».
Di sicuro una consapevolezza amara e malinconica, arresa alla fortuna, ma ferma e virile ...


Jean Starobinski

A proposito di Torquato Tasso
Il lamento di Tancredi esprime la tristezza ed il timore, che per molto tempo sono stati considerati  sintomi principali della malinconia. Agli occhi dei lettori, e soprattutto dei medici dell'inizio dell'Ottocento, Rousseau e Tasso divennero le tipiche figure della malinconia.
A proposito del Torquato Tasso di Goethe Madame de Staël scrive: «la sofferente suscettibilità dei letterati si è manifestata in Rousseau, nel Tasso e ancor più spesso negli scrittori tedeschi». Si stabilisce così un parallelo che diventerà un luogo comune nell'età romantica ...


Paolo Galluzzi

A proposito di Galileo Galilei
In un concorso immaginario concepito per assegnare un premio al massimo scrittore in prosa degli otto secoli lungo i quali si è dispiegata la grande avventura della letteratura italiana, Galileo avrebbe potuto avanzare con solido fondamento la propria candidatura al massimo alloro.
E con tanta maggiore speranza di successo se della commissione, composta da esponenti di spicco di tutte le epoche della produzione e della critica letterarie nazionali, fossero stati membri personaggi del prestigio e della competenza di Giacomo Leopardi ed Italo Calvino ...


Eugenio Scalfari

A proposito di Gianbattista Vico
Fece di tutto, ma soprattutto studiò. Tra un'occupazione e l'altra, di giorno e di notte rubando il tempo al sonno.
Questo fu Giambattista Vico, che ai suoi tempi fu ignorato dalla cultura italiana.
Il contributo del Vico al pensiero filosofico moderno è stato appunto quello del pensiero storico. Ma non tutti sanno da dove partì e come arrivò alla creazione della sua "Scienza Nuova", l'opera più significativa di cui pubblicò la prima stesura nel 1725. Partì da Cartesio, dal "cogito ergo sum", la costituzione dell'io come base della conoscenza e dell'esistenza del soggetto ...


Andrea Zanzotto

A proposito di Carlo Goldoni
Carlo Goldoni e le sue commedie e tragicommedie sono la (ris)posta al divenire lacustre di un mondo che ha una paura tangibile dell'andamento torrenziale delle domande, che si lascia monitorare o ecografare, inquietandosi in superficie, che maschera l'insofferenza alle analisi dietro alle protesi dei luoghi comuni, delle perifrasi dell'ipocrisia.
Carlo Goldoni oggi? Sta male. Starebbe male, soprattutto qui. Ma non per una banale ipocondria letteraria. Starebbe male perché, ancora una volta, come tante altre volte, avrebbe fatto del contesto un testo ...


Alberto Arbasino

A proposito di Giuseppe Parini
Verso la fine dell'Ottocento, i miei nonni acquistarono (dai d’Adda di Casatisma, si diceva) una tenuta agricola nel Casteggiano, con una casa dove passammo gli anni peggiori della guerra.
Ma i vecchi del vicinato parlavano di un antico proprietario “tudesc”, subentrato a certi frati che si comportavano malissimo con le donzellette, dalle piccionaie all’infernott.
Poi, da una revisione catastale, risultò che invece questa Rivetta ci era stata venduta dai conti Khevenhüller ...


Alfonso Berardinelli

A proposito di Vittorio Alfieri
Furore di libertà, smania di solitudine, stravaganze autodifensive contro le tirannie e la corruzione sociale.
Vittorio Alfieri è questo.
E’ il primo personaggio caratterialmente “romantico” della letteratura italiana, pur essendosi formato sugli illuministi. I suoi possibili, rari lettori li voleva simili a lui: malinconici riflessivi che non aspirano a cariche pubbliche, non invidiano il prestigio e il potere, non si fanno fuorviare da vizi e piaceri e cercano nei libri “un breve compenso alle miserie umane” ...


Dacia Maraini

A proposito di Ugo Foscolo
All'ombra de' cipressi e dentro l'urne/confortate di pianto è forse il sonno/della morte men duro?”  
Un inizio rapido come una freccia e che diventa subito ragionamento stringente: Forse che il morto sente la differenza fra una bara di legno profumato o la nuda terra? La logica  incalza: quindi, non è per il morto (quando gli sarà muta ‘l’armonia del giorno”) che contano i cimiteri, le tombe, i luoghi di riflessione e di preghiera, ma per i vivi.
Sono i vivi che hanno bisogno dei simboli, delle immagini che ricordano i morti ...


Ernesto Ferrero

A proposito di Alessandro Manzoni
Il Manzoni più nostro, quello che ci fa crescere e cresce con noi, compagno e maestro di vita, è quello dell'età adulta. Sta nel gesto della mano che riprende il volume dallo scaffale.
Quale senso storico, quale intelligenza degli uomini, quale capacità di sguardo che riesce ad abbracciare tutto dall'alto per poi  scendere rapidamente e zoomare fino al dettaglio minuto, più umile.  Ha scritto Italo Calvino che un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire. I promessi sposi sono interminabi ...


Massimo Cacciari

A proposito di Giacomo Leopardi
Filosofia dolorosa ma vera, quella di Leopardi. Dal dolore non nasce soltanto "l'italo canto", ma la sua stessa filosofia, che con quello fa spesso tutt'uno. E nessuno forse lo intese più profondamente proprio di De Sanctis.
Una filosofia tanto disincantata sulle antiche fedi,sulla loro possibilità di sopravvivere, quanto acerba e amara nei confronti dei nuovi idoli, delle moderne illusioni e utopie, dei culti della dea Ragione e delle meravigliose sorti e progressive, che vorrebbero collocarsi sull'altare dei "dio morto" ...