Francesco Guicciardini

L’ultima redazione della ‘Storia d’Italia’ di Guicciardini

Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, Palatino 166, vol. I. Cart. Sec. XV, mm 224×334, I+336 cc., Legatura moderna in mezza pelle.

Il materiale manoscritto della Storia d'Italia, opera che Guicciardini intraprese negli ultimi anni tre di vita, si trova raggruppato in diverse filze nell'Archivio Guicciardini, in particolare in tre codici di diversa ampiezza, contenenti quaderni a volte autografi, a volte di mano di copisti ma rivisti dall'autore, con bozze e varie redazioni dell'opera, in fasi successive di composizione e di revisione.

In questo codice, che passò con la Biblioteca Mediceo-Lotaringio-Palatina, di cui faceva parte, alla Biblioteca Magliabechiana nel 1771, e da essa con parte dei Codici Palatini alla Biblioteca Laurenziana nel 1783, si conserva l'ultima redazione fatta approntare dall'autore stesso per una definitiva revisione, che non riuscì però a portare a termine. I venti libri, in origine divisi in tre volumi per oltre 1800 pagine, furono poi ulteriormente suddivisi in cinque tomi, rilegati in mezza pelle, con impresso in oro sul dorso il titolo Istorie del Guicciar.

Il primo volume contiene le pp. 1-680 del primo dei tre originali, corrispondenti ai primi quattro libri dell'opera. Il codice fu fatto allestire con ampi margini destinati ad accogliere numerosi interventi sia nei particolari sia nella struttura dell'opera, aggiunte indicate da segni di richiamo, spazi bianchi per inserimenti che l'autore aveva programmato e indicato ai copisti.

Sulla base di questo testo già in parte rivisto fu condotta l'editio princeps fiorentina del 1561, curata da Agnolo e Niccolò Guicciardini e pubblicata da Torrentino, comprendente i primi 16 libri, che ebbe però una serie di passi soppressi per censura e molti interventi indebiti dei curatori che ritoccarono e alterarono il testo.

L'edizione fu completata a Venezia presso Gabriele Giolito de'Ferrari nel 1564, quando furono stampati gli ultimi quattro libri che presentano però un aspetto di incompiutezza. Il codice conserva i segni dell'uso fattone in tipografia, ove entrò in fogli sciolti, come ad esempio i segni in cui la composizione era interrotta o da riprendere.

 

LA ‘Storia d’Italia’ di Guicciardini

Guicciardini[C. 1r: l'esordio della Storia d'Italia]

 

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francesco de sanctis

Se guardiamo alla potenza intellettuale, è il lavoro più importante che sia uscito da mente italiana (p. 518).